Le Spondiloartriti comprendono un gruppo di malattie di interesse reumatologico caratterizzate da comuni aspetti clinici come la presenza di un’artrite infiammatoria asimmetrica, di un interessamento delle articolazioni sacroiliache, di manifestazioni extra-articolari (cutanee, oculari, mucose) o di una familiarità per psoriasi, sacroileite, spondilite, uveite o enterite.
Secondo la classificazione della Società Italiana di Reumatologia rientrano tra le Spondiloartriti anche le Spondiloartriti Enteropatiche ovvero forme di artrite legate alle malattie infiammatorie croniche dell’intestino: Morbo di Crohn e Rettocolite Ulcerosa.
Un recente studio pubblicato su Science Translational Medicine da M Viladomiu et al. della Weill Cornell Medical College di New York City ha consentito di confermare il ruolo del microbioma intestinale e di un suo sovvertimento (disbiosi intestianle) nel determinare la comparsa di un processo infiammatorio sistemico che accompagna la malattia di Crohn con potenziale insorgenza di manifestazioni extraintestinali come la Spondiloartrite.
In particolare, i ricercatori hanno arruolato 59 pazienti affetti da Morbo di Crohn, alcuni dei quali affetti da Spondiloartrite, e hanno sottoposto gli stessi a Ricerca del DNA batterico intestinale.
I risultati dello studio dimostrano nel gruppo di pazienti con Spondiloartrite la presenza di uno stato di disbiosi intestinale caratterizzato dalla presenza significativo di un ceppo specifico di Escherichia Coli dotato di elevata capacità di adesione e di invasione dell’epitelio intestinale.
L’interessante studio ha consentito, altresì, di individuare nei pazienti con Morbo di Crohn e Spondiloartrite la presenza di un gene di virulenza specifico in grado di consentire a questi ceppi batterici patogeni di sottrarre, come nutrimento elettivo, specifci metaboliti per la loro sopravvivenza.
Il ruolo più importante espletato da questo gene è comunque quello di stimolare le cellule Th 17 responsabili dell’autoimmunità.
L’individuazione di questo ceppo specifico di E.Coli nel microbiota intestinale di questi pazienti potrebbe consentire di operare un trattamento mirato per il controllo dello stato infiammatorio sistemico e per la modulazione della risposta immunitaria tipica del Morbo di Crohn.
Fonte: M Viladomiu et al. IgA-coated E. Coli Enriched in Crohn’s Disease Spondyloarthritis Promote TH17-dependent Inflammation, Science Translational Medicine 2017